ON HIM
PITTURA
“Creatività ascolana in trasferta dalla città delle cento torri alla Capitale.
Con la sua arte giovanile alternativa, Ivo Cotani racconta il viaggio attraverso il mondo del piacere e del gioco […] e proprio dall’incontro con il teatro nascono le figure che danno vita ai quadri. Tutti i corpi pur abitando la dimensione del sogno sembrano fatti in terracotta. Emerge spesso l’elemento animale. “L’invito Gioioso-alto spiega l’artista-è quello di tornare a giocare e godere dei propri corpi […]”
dal Resto del Carlino (16/01/2020)

“Osservando questi lavori emerge la gestualità, l’eliminazione della tridimensionalità, l’autonomia pittorica conferita all’immagine e la spontaneità che lo porta a dialogare con un’arte senza artifizi, autentica e pura. Trasparenza come caratteristica: segni immediati e genuini. I contorni sono marcati e le pennellate decise non comunicano armonia, ma forza e energia.
Tutto questo da un grande senso del ritmo, del movimento e del dinamismo. Il segno, il colore e la mano dell’artista si uniscono per dare vita ad opere in cui prevale l’istinto immediato, a volte violento del gesto. Tutto sembra sospeso in una dimensione spazio-temporale lontana dai conflitti e dalle inquietudini della realtà quotidiana.”
Federica Fabrizi

“…questo cosmo ulteriore è nient’altro che l’età dell’oro la quale riguarda l’intero ciclo dei lavori che Ivo Còtani sottopone all’attenzione del fruitore. Un mondo esplicito nel suo languore sottile e finissimo. Un mondo che non conosce la condanna dell’oggettività e del peso dell’esistenza. L’epoca prima della caduta non è però Il responsabile nel suo gioco e nella sua libertà. Conosce le pieghe della malinconia e il crepuscolo dell’accartocciamento dell’anima. Nel meta mondo, infatti, un giovinetto fragile e bello prendi atto del male oscuro che regna anche nel cosmo degli dei. Dietro di lui l’ombra della morte o forse solo l’ombra dell’ombra. Viene così confermato (in termini originali) ciò che già la storia dell’arte dell’Occidente e ci aveva segnalato. Il velo della finitudine copre anche l’Arcadia e la strappa al sogno di una utopia perfetta e risolta.”
Roberto Maria Siena
TEATRO
“…girovago giunto chissà da quando e chissà da dove, viene catapultato nei tempi moderni.
Spaesato e sperduto nota attorno a sé, nel mondo, un grande tradimento : la triste carenza di ‘autenticità‘!
Da questa amara visione inizia il suo canto di risveglio e così, sfruttando le antiche arti di saltimbanco, giullare, cuntista e buffone, riunisce gli spettatori e combatte come un paladino per riportare al pubblico il desiderio di ‘sincerità‘!
La sua battaglia è fatta di storie, che conducono lo spettatore in un trivio di racconti ed estetiche diverse, in uno spettacolo ricco di suggestioni e magie dell’antico teatro di strada medievale e del dramma sacro, aggiornato in una chiave moderna e sperimentale.
Riuscirà a vincere la sua battaglia? La platea verrà colpito dalle sue narrazioni ingenue e portatrici di verità?”
Vania Castelfranchi
“…ha narrato del potere e della follia con Castello di denari, allestito il 6 agosto nello spazio del borgo fuori del castello in un teatrino con burattini, un cantastorie e un Jolly. Povertà, schiavitù, un re che fa leggi per diventare dj di tutte le spiagge del regno, mosse di kung fu e lanci di corone, bolle di sapone e balene mangiadiamanti arricchiscono e coinvolgono con intelligenza, trama dipanata tra costumi e scene in linea con il tema indiano del festival CastellinAria.”
Vincenza de Vita